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Osteopati: fattura elettronica, magari me la scampo!!!

Come ben sa chi mi segue, ho una forte esperienza sulla vostra professione.

È ormai assodato che l’aspetto che vi distingue da altri tipi di professioni sanitarie è il fatto che pur essendo riconosciuti come professionisti sanitari, di fatto le fatture che emettete, nei confronti dei vostri clienti, non sono detraibili dal modello 730.

Altro aspetto non trascurabile, sebbene di fatto marginale, è che qualora non foste nel regime dei forfettari, sareste tenuti a emettere fattura con IVA.

Ma oggi voglio focalizzare l’attenzione sul recente obbligo di emissione della fattura elettronica i cui termini sono appena decorsi.

Attualmente siamo abituati a emettere la fattura analogica cioè quella su un pezzo di carta. Ma la legge ha imposto ai forfettari l’emissione del documento elettronico da inviare all’Agenzia delle Entrate, la quale si occuperà poi di recapitarlo al destinatario della fattura.

Chi si salva per primo

L’obbligo di emissione della fattura elettronica riguarda i forfettari che abbiano superato i 25.000 euro di ricavi e questo mette già al riparo una buona parte di voi.

Se nell’anno passato avete emesso fatture per ricavi inferiori a 25.000 euro non siete soggetti all’obbligo di emissione di fattura elettronica!

Ma cosa succede se supero i 25.000 euro di ricavi?

Ve la cavate ugualmente, infatti per voi osteopati, per la vostra categoria per il tipo particolare di attività che svolgete, vi è una norma di grado superiore rispetto all’obbligo di emissione della fattura elettronica, che  permette di continuare con il cartaceo, perché l’invio del documento elettronico all’AE, va ad infrangere quello che è il regolamento sulla normativa dei dati sensibili.

Infatti, le prescrizioni che voi mettete nelle vostre parcelle sono chiaramente un dato personale del vostro cliente, quindi non può essere reso pubblico inviato la fattura all’agenzia.

Come organizzarsi nel futuro e cadere in piedi?

Stante il primo momento di entusiasmo per lo scampato pericolo, a questo punto il mio consiglio è quello, comunque, di organizzarsi per emettere la fatturazione elettronica.

Ciò vale sia che tu sia salvo per effetto del limite dei 25.000 euro o, se superato il limite, sia salvo per la norma sui dati sensibili.

Attenzione, perché se non è adesso, sicuramente in un altro momento, quando finalmente vi concederanno anche le agevolazioni che tanto anelate, sicuramente avrete bisogno di riassumere i dati per un altro importantissimo adempimento.

Incubo TS

Quando riconosceranno la spesa dell’osteopata come spesa detraibile, tutti i dati delle fatture, verranno raccolte dal sistema TS (tessera sanitaria) e distribuite automaticamente nei modelli 730 dei vostri assistiti.

La trasmissione dei dati al sistema TS, appositamente creato per il sistema sanitario, richiede dati minimi ed esclude la parte descrittiva della fattura, ottemperando così al disposto della normativa sui dati sensibili.

Ma come farò a riepilogare in un file tutti i dati da inviare alla TS? E se poi l’obbligo diventasse mensile? Da spararsi!!!

Dovrò ricopiare dal cartaceo, o dal foglio excel tutti i codici fiscali, raccogliere la spesa complessiva del paziente in quell’anno o periodo e inviarla alla TS, con pericolo di errori, sanzioni e nottate da incubo.

A questo punto, scegliere un buon programma di fatturazione integrato con quello del vostro commercialista, permette di generare tutti i dati con un semplice click, evitando nottate da incubo e sanzioni sicure.

I clienti osteopati del mio studio sono stati abituati già da anni all’utilizzo del software e sebbene abbiano scampato il pericolo, il problema non se lo erano comunque posti, perché con un semplice flag, avrebbero assolto all’obbligo di emissione della fattura elettronica.

Se volete aprire la partita iva e se volete ulteriori delucidazioni sulla fatturazione elettronica per gli osteopati, lasciate i vostri dati nella pagina dei contatti.